martedì 22 maggio 2018

BOLLINO MEI, per certificare le aziende che accolgono vittime di tratta



Da oggi le aziende che accolgono tirocini ed inserimenti lavorativi di vittime di tratta, minori e richiedenti asilo potranno ottenere il bollino MEI (Made In Ethical Italy), l'azione di sistema promossa dalla piattaforma Enti Antitratta, sull'ultimo bando Dpo, che, dopo una fase preparatoria culminata con la realizzazione di un logo che esprime la filosofia del progetto, è entrata da aprile nella fase operativa. 

L’idea è quella di promuovere nuovi percorsi e strumenti che permettano di valorizzare il comportamento etico d’impresa, la responsabilità sociale, il rispetto delle Pari Opportunità in ambiti produttivi dove trovano impiego i migranti (piccola manifattura, piccole imprese artigiane, settore Alberghiero e Ristorazione), stabilendo su base regionale/nazionale, una banca dati di aziende virtuose, certificate sulla base di alcuni criteri, facilmente consultabile dai consumatori tramite un Portale Web.

Nelle Regioni di Campania, Sicilia e Toscana verrà effettuata un monitoraggio ed una valutazione delle aziende che accoglieranno tirocini ed inserimenti lavorativi un'utenza vulnerabile rappresentata da vittime di tratta, minori, richiedenti asilo.


La valutazione  delle aziende, cui assegnare il "bollino MEI", avverrà attraverso una raccolta dati quali-quantitativa che costituirà anche la base di un piccolo lavoro di ricerca.

giovedì 16 novembre 2017

G7 Pari Opportunità di Taormina, occasione per rafforzare gli strumenti di contrasto alla tratta

COMUNICATO STAMPA

G7 Pari Opportunità di Taormina,
occasione per rafforzare gli strumenti
di contrasto alla tratta

Le proposte della Piattaforma Enti Antitratta:
prolungamento della durata dei permessi art.18 a tre anni
e trasformazione dell’assegnazione dei fondi erogati dal Dipartimento Pari Opportunità dal sistema della gara a quello dell’accreditamento

Roma, 15 novembre 2017 - Il G7 delle Pari Opportunità a Taormina è un’occasione preziosa per rafforzare gli strumenti di contrasto alla tratta delle persone. Accolta con soddisfazione l’iniziativa della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, artefice del meeting, la Piattaforma Enti Antitratta – che esprime la voce di 75 enti impegnati in una collaborazione d’eccellenza con forze dell’ordine e magistratura – avanza le sue proposte per continuare con maggiore efficacia un lavoro che vede l’Italia all’avanguardia.

In primo luogo, la Piattaforma chiede un prolungamento fino a tre anni della durata dei permessi di soggiorno ex art. 18, una modifica necessaria per continuare a rendere appetibile questo strumento con il mutare del fenomeno, che vede sempre più le vittime di tratta confondersi con i flussi dei richiedenti asilo e protezione internazionale, sopravvissuti per lo più a violenze e torture nell'attraversamento del suolo libico.

In secondo luogo, la Piattaforma sollecita l’adeguamento nelle modalità di assegnazione dei fondi ai progetti di assistenza, erogati dal Dipartimento per le Pari Opportunità, dal sistema della gara a quello dell’accreditamento, così come già accennato dalla stessa ministra Boschi durante la conferenza stampa del 18 novembre scorso, in occasione della Giornata Europea contro la Tratta di Esseri Umani. Questa modifica permetterebbe di dare continuità e certezza nel tempo alle nostre azioni e di programmarle, accrescendo così la nostra efficacia nel fornire non solo l’adeguata assistenza alle e ai beneficiari, ma anche un loro pieno re-inserimento nella società, come persone che, esercitando i propri diritti, contribuiscono al progresso dei nostri territori e delle nostre comunità.

Esprimiamo il nostro apprezzamento per la scelta di Taormina come sede del meeting che prevederà anche una visita al centro gestito dall'Associazione Penelope, aderente alla Piattaforma, che a Gaggi assiste alcune vittime di tratta. La Sicilia è attualmente un crocevia, se non “il” crocevia europeo dei flussi di esseri umani (181.436 sono stati nel 2016 gli arrivi via mare secondo il Dossier Statistico Immigrazione di Idos) e di capitali, ma anche un avamposto di contrasto criminale al fenomeno e di legalità: la metà dei procedimenti penali attivi per reati connessi alla tratta e riduzione in schiavitù nell’ultimo anno (30 sui 71 fascicoli in atto aperti in tutta Italia) sono stati intentati in Sicilia, grazie anche all’impegno promosso dalla Procura di Catania, che a febbraio 2016 ha affidato il complesso compito di coordinare tali indagini al sostituto procuratore Lina Trovato.

Riteniamo, infine, che sia indispensabile un rafforzamento della collaborazione internazionale su un problema che attraversa i continenti coinvolgendo donne, uomini e bambini, organizzazioni criminali e capitali frutto di sfruttamento nella prostituzione e nel lavoro. Come Piattaforma Antitratta sosteniamo perciò l’iniziativa della Ministra Boschi ad affrontare la questione con una rinnovata prospettiva transnazionale, rivendicando il ruolo e l’esperienza maturati negli ultimi quindici anni In Italia nella lotta al fenomeno, possibili grazie a una normativa all’avanguardia sia nel contrasto alla criminalità che, soprattutto, nell’assistenza alle vittime liberate che in questi anni sono state oltre 25.000.

Federica Gaspari - coop. Parsec
Daniela Mannu - Rete Regionale Friuli Venezia Giulia
Concetta Restuccia - Ass. Penelope

Per informazioni e contatti:
Davide Tunitz
cell. 329.7448724 - email: davide@liberazionesperanza.it

venerdì 19 maggio 2017

Incontro Nazionale - INTERVENTI E POLITICHE CONTRO LA TRATTA DI ESSERI UMANI: SIAMO AD UN PUNTO DI SVOLTA

PIATTAFORMA NAZIONALE ANTITRATTA e UNIVERSITA' di TORINO

Incontro Nazionale
Torino 15-16 giugno 2017
Campus Luigi Einaudi - Lungo Dora Siena, 100/A
complessità in movimento
INTERVENTI E POLITICHE CONTRO LA TRATTA DI ESSERI UMANI: SIAMO AD UN PUNTO DI SVOLTA

GIOVEDÌ 15

ore 14 - SESSIONE PLENARIA - aula A1
Cecilia Blengino Dipartimento Giurisprudenza Università di Torino, Clinica Legale Antitratta - Il progetto Against Human Trafficking: la clinica legale come spazio di formazione, ricerca e impegno civile
Alberto Mossino PIAM Asti - Introduzione ai lavori

ore 14.30-18 - GRUPPI TEMATICI

LA TRATTA PER SFRUTTAMENTO SESSUALE - sala lauree blu
Coordinano:
Federica Gaspari - Parsec Roma
Davide Tuniz - Liberazione e Speranza Novara
Silvia MondinoDipartimento di Giurisprudenza Università di Torino. Clinica legale Antitratta
Proposta di riflessione sui profili di cambiamento del fenomeno della tratta, sulle attuali forme di emersione e sull'adeguatezza dei percorsi di assistenza e integrazione delle vittime.

TRATTA E ASILO - aula A1
Coordinano:
Francesca Nicodemi – UNHCR
Enrica Casetta – Tampep Torino
Alessandra D’Angelo - Avvocato. Clinica Legale Antitratta
Riflessioni sugli effetti prodotti dalla disparità delle richieste rivolte alle donne che intraprendono il percorso previsto dall’art. 18 del Testo Unico per l’Immigrazione rispetto a quelle rivolte a coloro che intraprendono il percorso di protezione internazionale.

SFRUTTAMENTO LAVORATIVO - sala lauree rossa
Coordinano:
Sergio Giovagnoli - Coltiviamo i diritti
Ulrich Stege – International University College. Clinica Legale Antitratta
Daniela Mannu - Rete art.18 FVG
Riflessione sulle relazioni tra la Legge 199/2016 per il contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura ed il Piano Nazionale Antitratta.

LE POLITICHE DI CONTRASTO - sala lauree piccola blu
Coordinano:
Alberto Mossino - PIAM Asti
Cecilia Blengino - Dipartimento di Giurisprudenza Università di Torino. Clinica Legale Antitratta
Rosanna Paradiso - Procura di Torino
Riflessioni sulle nuove configurazioni delle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta e sulla necessità di implementare il coordinamento fra Procure e operatori sociali.

LA PRESA IN CARICO MADRE-BAMBINO - sala lauree piccola rossa
Coordinano:
Simona Taliani – Università di Torino
Valentina Torri - Pronto Donna Arezzo
Riflessione sulla aumento delle donne incinte o con figli minori inserite nei progetti di accoglienza, sull’accompagnamento alla genitorialità e sul futuro dei minori.

VENERDÌ 16

ore 9-13 - SESSIONE PLENARIA - aula B1
Saluti del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Claudio Sarzotti

UNA RIFLESSIONE POLITICA SU COME REIMPOSTARE GLI INTERVENTI CONTRO LA TRATTA
Coordinano:
Cecilia Blengino Dipartimento di Giurisprudenza Università di Torino
Andrea Morniroli Piattaforma Nazionale Antitratta
Partecipano:
Giovanna Boda - Capo Dipartimento Pari Opportunità
Monica Cerutti - Assessora Pari Opportunità, Immigrazione Regione Piemonte
Chiara Marciani - Assessora Pari Opportunità Regione Campania
Laura Cassio - Presidente Commissione Territoriale Torino
Donatella Giunti - Prefettura di Torino
Helena Beher - UNHCR
Carlotta Santarossa - OIM
Maria Silvia Olivieri - SPRAR Servizio Centrale
Alberto Mossino - Piattaforma Nazionale Antitratta
Manuela De Marco - Caritas Italiana
Mirta Da Pra - Gruppo Abele
Alessandra D’Angelo - Clinica Legale Antitratta

SESSIONE PLENARIA - aula E1
ore 14.30-16
RESTITUZIONE DEI LAVORI DEI GRUPPI TEMATICI
Ulrich Stege - International University College Torino (IUC), Clinica Legale Antitratta
Studenti Clinica Legale Antitratta

ore 16-18
COORDINARSI E CONFRONTARSI PER MIGLIORARE IL LIVELLO DI INTERLOCUZIONE CON LE ISTITUZIONI
Incontro delle realtà aderenti alla Piattaforma Nazionale Antitratta

per comunicazioni:
3281896997



Prima mappatura nazionale della prostituzione di strada

Il 3 maggio scorso, per la prima volta in Italia, un ampio numero di Unità di Strada o di Contatto afferenti alle reti nazionali, ai progetti di emersione e identificazione per le vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale finanziati dal Dipartimento delle Pari Opportunità e un ulteriore gruppo di enti sono usciti contemporaneamente, nelle ore tardo serali/notturne, per costruire un osservatorio nazionale delle presenze in strada di persone che si prostituiscono.

E’ stata un’azione promossa congiuntamente delle reti nazionali CNCA, Piattaforma Nazionale Antitratta e Numero Verde Antritratta (800 290 290) - che da anni operano per l'aggancio ed il contatto con per persone che si prostituiscono sulle strade della penisola.

Complessivamente 46 Enti, appartenenti al privato sociale e del pubblico, hanno mappato i territori di 50 Province (su 93) e di 11 Città Metropolitane (su 14). Complessivamente sono giunti dati da 93 aree territoriali diverse, coinvolgendo 19 Regioni su 21 .

Il dato complessivo è di 3.280 persone osservate, molte delle quali già conosciute, agganciate e contattate dai servizi in un costante e capillare lavoro di prossimità e vicinanza con persone che vivono condizioni di sfruttamento, vulnerabilità o di libera scelta.

La popolazione osservata è composta per l’82,1% da donne ed il restante il 17,8% da transessuali e 1% da uomini.
Dall’osservazione emerge inoltre che – a detta degli operatori – il 5,1% delle persone viste sembravano essere minorenni.
Inoltre, il 40% delle presenze erano dell’area dell’Est Europeo (il 75% delle quali provenienti dalla Romania), il 38,3% dell’Africa (la quasi totalità dalla Nigeria), il 17,8% dall’America Centro-Meridionale (quasi esclusivamente transessuali di Brasile, Ecuador e Perù) e l’ 1,3% dall’Asia (Cina in particolare). Le presenze italiane costituivano il 2,7% dell’intera popolazione.

Emerge in modo chiaro la quantità di persone che vengono contattate, informate e sensibilizzate dagli operatori sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, che rende loro protagoniste di azioni di informazione e prevenzione verso i loro clienti, e indirettamente i loro partners, riducendo così i rischi di malattie trasmissibili nella collettività. La prevenzione e l'accompagnamento ai servizi sanitari per la diagnosi e cura, sono alla base di molti interventi rivolti alle persone che si prostituiscono, unitamente alla promozione dei loro diritti alla cura e all'accesso ai servizi pubblici che vengono proposti in alternativa ad un circuito “sanitario” clandestino connesso con organizzazioni criminali che controllano la prostituzione.

Le Unità di Contatto svolgono anche un ruolo nell'individuazione di persone che sono vittime o potenziali vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, controllate da organizzazioni criminali; a queste persone viene proposta l'opportunità di accedere ai programmi di protezione sociale e di inclusione socio lavorativa finanziati dal Dipartimento Pari Opportunità.

Inoltre, gli operatori consentono la prossimità e la vicinanza a persone che vivono una temporanea condizione di fragilità e vulnerabilità, senza mai giudicarne condizione o comportamento, garantendo sempre supporti di varia intensità che partono dai bisogni individuali.

L'azione nazionale congiunta, oltre a fornire una fotografia di quella sera sulle strade italiane, restituisce molte informazioni anche qualitative. I dati non hanno l'obiettivo di essere esaustivi e definitivi, ma testimoniamo una presenza complessa e articolata che non può essere sotto o sopravalutata nella definizione di politiche sociali e sanitarie, nazionali e locali. Le organizzazioni che hanno partecipato alla rilevazione nazionale del 3 maggio rappresentano, non solo l’elemento di contatto con la popolazione che si prostituisce in strada ma, costituiscono una rete, professionale e seria, per l’interlocuzione con i soggetti che si prefiggono, istituzionalmente, al governo dei territori e alla costruzione di politiche sulla prostituzione.

per avere il report con i dati della mappatura mandare richiesta a: piattaformaantitratta@yahoo.it

martedì 14 marzo 2017

Squarci... di futuro - Le donne nigeriane tra sfruttamento e percorsi di emancipazione

Lunedì 20 marzo dalle ore 10 alle 16.
Centro Interculturale “Officine Gomitoli”, Piazza Enrico de Nicola, 46 (ex Lanificio Napoli).
Convegno a cura della cooperativa sociale Dedalus sulla problematica della tratta delle donne nigeriane.

Napoli 27 marzo - La decriminalizzazione della prostituzione: scenari politici ed interpretazioni

In questo momento in cui la discussione su prostituzione e tratta è presente a livello transnazionale ci sembra importante convocare la Piattaforma per avviare una discussione focalizzata sul tema dei diritti umani.
L'approccio alla Tratta basato sul rispetto dei diritti umani è sempre stato elemento portante della Piattaforma Nazionale Antitratta. Ci sembra doveroso fare il punto sulla situazione discutendo di questo tema con esperti di fama internazionale.
Confidiamo di condividere con tutti voi, dal vivo gli elementi portanti della discussione.
Vi aspettiamo tutte e tutti a Napoli il 27 marzo dalle ore 9 alle ore 14 presso la sede della Coop Dedalus.

 

giovedì 2 febbraio 2017

Sull'accoglienza delle vittime di tratta nei CAS

Prefettura di Torino
Prefettura di Asti
Prefettura di Alessandria
Prefettura di Novara

Commissione Territoriale per il riconsocimento della protezione internazionale di Torino
Commissione Territoriale per il riconsocimento della protezione internazionale di Genova
Commissione Territoriale per il riconsocimento della protezione internazionale di Novara

La presente per richiamare l'attenzione delle SS.VV. su una questione di attualità che riguarda il triste fenomeno della tratta di esseri umani, con specifico riferimento alle donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

A seguito di numerosi colloqui delle mediatrici e degli operatori con le migranti che si sono rivolte negli ultimi mesi alle nostre associazioni e cooperative, sulla base di indicatori individuati nel corso degli anni, abbiamo riscontrato che sempre più spesso, le donne nigeriane, una volta arrivate in Italia e accolte presso le strutture predisposte, sono contattate dai loro sfruttatori, costrette ad abbandonare i centri e forzate alla prostituzione.
Frequentemente questo allontanamento avviene prima che le vittime abbiano presentato il C3 e formalizzato la loro richiesta d'asilo, rendendole in questo modo invisibili e irregolari.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a numerosi casi in cui giovani donne, dopo essersi allontanate dai centri di accoglienza e aver vissuto sulla loro pelle l'esperienza della strada, si rivolgono a noi per chiedere aiuto e assistenza dopo essere fuggite dai propri sfruttatori.

Ci risulta che in tali casi, quando queste donne si presentano presso gli uffici immigrazione delle Questure del nostro territorio al fine di essere nuovamente fotosegnalate e presentare contestuale richiesta di asilo, vengano notificati loro decreti di espulsione motivati sul fatto di essersi allontanate dai centri prima di aver fatto il C3, prassi avvenuta, in alcuni casi, anche nei confronti di ragazze minorenni.
Riteniamo opportuno segnalarVi tale prassi, da considerarsi illegittima, affinchè dove possibile, venga sensibilizzata la Questura a favorire la richiesta di protezione internazionale o comunque ad identificare le donne quali vittime di tratta ed inviarle, come dovrebbe essere fatto, agli enti preposti all'assistenza e protezione, anche al fine di regolarizzare la posizione sul territorio mediante la richiesta di permesso di soggiorno ex art. 18 TU.
Analogamente auspichiamo che tanto la Prefettura, per quel che attiene il sistema di accoglienza sul territorio, che la Commissione Territoriale, per quel che riguarda il procedimento di determinazione della protezione internazionale, vogliano tenere in considerazione tale aspetto del fenomeno, al fine di contribuire alla corretta identificazione delle vittime della tratta tra i richiedenti asilo.
Le Linee Guida sull'identificazione delle vittime di tratta nella procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, adottate recentemente dalla Commissione Nazionale, prevedono in effetti delle procedure operative volte ad identificare precocemente le vittime della tratta tra coloro che chiedono asilo, favorendo in tal modo l'adozione delle adeguate misure di tutela.

Recentemente l'OIM ha registrato un sensibile aumento di vittime di tratta anche minorenni, fenomeno che abbiamo avuto modo di riscontrare direttamente anche sul nostro territorio.
A tal proposito si tiene a precisare che le vittime di tratta minorenni sono destinatarie di ulteriori e più specifiche misure di tutela. A loro si applicano infatti, per prima cosa, le disposizioni previste dal diritto civile relative alla tutela dei minori privi di rappresentanza genitoriale, inoltre le norme previste dal Testo Unico Immigrazione relative ai minori stranieri non accompagnati e infine tutte le misure previste dall' art. 18 d.lgs. 286/1998 in merito al permesso di soggiorno e ai programmi previsti riguardanti l'assistenza e l'integrazione sociale.

Occorre inoltre tener presente quanto disposto dall'art. 4 d.lgs. 24/14, i minori starnieri non accompagnati devono essere adeguatamente informati sui loro diritti, tra cui la possibilità di presentare domanda di protezione internazionale e, qualora l'età della vittima risulti incerta, nelle more di determinazione dell'età essa è comunque da considerarsi minore ai fini dell'accesso alle misure di accoglienza, protezione e sostegno, fino alla conclusione del procedimento di determinazione dell'età, condotto attraverso procedure multidisciplinari e da personale specializzato. Ricordiamo peraltro che è stato recentemente approvato il d.p.c.m. che regolamenta il procedimento di determinazione dell'età dei minori stranieri vittime di tratta.

Considerata l'interconnessione tra il fenomeno dei flussi dei richiedenti asilo e le vittime di tratta e sfruttamento, si richiama l'art. 17 del d.lgs. 142/15 che prevede espressamente che le misure di accoglienza a favore dei richiedenti asilo tengano conto della specifica situazione delle persone vulnerabili, quali vittime di tratta di essere umani alle quali deve applicarsi il programma di assistenza e integrazione sociale, previsto dall' art. 18 d.lgs. 286/98.

Alla luce di quanto suesposto, auspichiamo che vengano favorite prassi diverse e migliori rispetto a tale problematica. In particolare chiediamo che le donne che si sono allontanate dai centri prima di aver presentato la domanda di protezione internazionale perchè costrette e che successivamente alla fuga dalla strada si rivolgono alle associazioni in cerca di aiuto, possano regolarizzare la loro posizione mediante la richiesta di asilo ed essere rintrodotte nel sistema di accoglienza, evitando che aumenti il numero di donne irregolari, ancor più esposte per tale motivo a situazioni di sfruttamento.
Auspichiamo inoltre che tali elementi possano essere tenuti in considerazione, quali possibili indicatori di tratta, dalla stessa Commissione Territoriale, chiamata a valutare la fondatezza della domanda di protezione internazionale ovvero, ai sensi dell'art. 32 co. 3 bis D.Lgs. 25/08, Commissione chiamata inoltre a considerare l'opportunità della trasmissione degli atti al questore per il rilascio del permesso di soggiorno ex art. 18 D.Lgs. 286/98.

31/01/2017

PIAM onlus - Asti
Tampep - Torino
Gruppo Abele - Torino
Liberazione e Speranza - Novara
Comunità San Benedetto al Porto - Alessandria, Genova
CISSACA - Alessandria